ZUPPA DI COZZE DEL GIOVEDI SANTO

 

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Si avvicinano i giorni di preparazione alla Pasqua. La nostra tradizione, come in molte occasioni, mescola in questi giorni il sacro ed il profano. La sera del giovedi santo si celebra la Messa in ” Cena Domini” , cioè la cena del Signore, l’Ultima Cena che Gesù tenne insieme ai suoi Apostoli prima di ritirarsi nell’Orto degli Ulivi. La parte profana è riservata all’arte culinaria e alla preparazione della  Zuppa di cozze che si consuma a cena.

Ricetta semplice ma ricca di gusto si prepara con pochi ingredienti, facilmente reperibili in tutte le cucine, ma alla base è necessario utilizzare delle cozze e del polpo ed a seconda delle versioni anche i maruzzielli ovvero le lumache di mare. Per capire quanto il piatto sia radicato nella tradizione basti pensare che la maggior parte delle pescherie il giovedì Santo vende, insieme agli ingredienti base di pesce anche gli “accessori” : le freselle , particolari biscotti di grano duro, immancabili nella presentazione della zuppa di cozze, e l’ olio piccante  per la preparazione della stessa.

Nonostante sia una ricette cosi tradizionalmente prevista nelle casa dei napoletani, non ho ricordi della sua preparazione  di quando era bambina, probabilmente perchè il gusto non è proprio alla portata dei piccoli!!. Ho cominciato ad apprezzarla, quando, con i miei bambini piccoli, un’affezionata baby sitter napoletana  teneva a prepararmela ogni giovedi santo.

Questa è la versione che ho adottato ….

INGREDIENTI

( per 4/6 persone)

1,5 kg kg di cozze

1 polpo verace da 1,5 kg,

1/2 kg di maruzzielli (lumachine di mare) e/ o volendo di vongole

freselle

aglio

peperoncino

olio

prezzemolo

sale

PER LA SALSA

( queste proporzioni sono indicate se pensate di conservare l’olio per altre preparazioni, se lo utilizzate solo per l’occasione riducete drasticamente ed in proporzione le quantità)

½ l d’olio

3 spicchi d’aglio

150 gr concentrato pomodoro piccante

peperoncino (da aggiungere solo se il concentrato di pomodoro è quello dolce)

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PROCEDIMENTO

1.    Preparazione dell’olio piccante:
In un pentolino mettere l’olio , l’aglio schiacciato ed il peperoncino, quando molto caldo unire il concentrato di pomodoro, abbassare la fiamma e far cuocere mescolando spesso, attendere che tutto l’olio salga in superficie. Quando il concentrato di pomodoro sarà completamente depositato sul fondo, procedere al filtraggio per ottenere solo l’olio piccante, che può anche essere conservato per dei mesi.

 

Considerate che il pomodoro, in ogni sua forma, non sarebbe ammesso, anche se la maggior parte delle ricette che si trovano in giro ne fanno uso, ma la tradizione prescrive che il “rosso” venga dato solo dalla salsa piccante di peperoni.

Pulire a lavare accuratamente le cozze e metterle in un tegame con coperchio, senza aggiungere altro.

Cuocere a fuoco moderato fino a farle aprire tutte. Tenere da parte le cozze e la loro acqua, opportunamente filtrata. Fare la stessa cosa per le vongole, in un tegame a parte.

Lessare il polpo in poca acqua bollente salata e, una volta cotto, tenerlo da parte insieme alla sua acqua di cottura.

Lessare a parte i maruzzielli, precedentemente lavati e saltarli in aglio e olio.

Una volta freddo , togliere il polpo dal’acqua e tagliarlo a piccoli tocchetti.

Sgusciare le cozze ( e le vongole se utilizzate) .

Bollire una parte dell’acqua del polipo unita ad una parte dell’acqua delle cozze, bagnare le freselle con la mistura ottenuta, metterle nel piatto e condire con l’olio piccante.

Distribuire cozze ,  polipo e le lumachine, mettere altro olio a secondo del gusto e..buon Giovedi Santo.

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Le foto si riferiscono alle zuppa preparata l’anno scorso.

A noi è piaciuta.

 

 

 

ZUPPA D’ ORZO PATATE E SPECK

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Questo freddo deciso ed insistente, così inusuale per noi napoletani, mi fa venire voglia di piatti caldi.  Anche a voi? Bè, io giorni fa ho deciso di attingere dal web qualche idea per utilizzare l’orzo perlato in versione invernale. Ho così avuto occasione di conoscere Caterina Zellioli  una simpatica e generosa blogger,  che mi ha suggerito di provare questa zuppa tipica dell’Alto Adige. L’ho provata…copiando pari pari la ricetta dal suo blog!!

Buonissima!! Ve la consiglio assolutamente!!!

Vi consiglio anche di dare un’ occhiata alla ricetta originale su bonbonlavande.wordpress.com, avrete modo cosi di trovare tanti spunti per altre bellissime ricette che sono fotografate e descritte in modo chiaro ed accattivante.

Comunque vi descrivo come ho fatto, apportando impercettibili modifiche sulla ricetta di Caterina, che ringrazio per la dritta!.

INGREDIENTI ( per 6 persone):

300 gr di orzo perlato biologico

300 gr di patate

100 gr di speck

1 cipolla media

1 carota

1 gambo di sedano

1 porro ( non lo avevo, ho utilizzato 2 scalogni e mezza cipolla rosata…ma voi procuratevi il porro..)

brodo vegetale anche di dado q.b.

2 rametti di rosmarino

sale, olio evo q.b.

PROCEDIMENTO

Cuocere l’orzo in abbondante acqua non salata per circa 25/30 minuti, poi scolarlo. Nel frattempo preparare il brodo con tutte le verdure mondate e lavate, aggiungere il brodo vegetale finché le verdure siano ben coperte e portare a ebollizione.

Portare a fine cottura e quando le verdure saranno ben morbide, tenere da parte il liquido in eccesso,  e passare il tutto con il frullatore a immersione. Se necessario aggiungere il liquido precedentemente tolto fino a raggiungere la densità preferita. Regolare di sale.

Aggiungere l’orzo al passato e fare insaporire qualche minuto. Tagliare lo speck a striscioline, eliminando la cotenna,  farlo rosolare in una padella con un filo d’olio e un rametto di rosmarino, finché risulterà croccante.

Servire la zuppa ben calda, aggiungendo in ultimo lo speck croccante, un rametto di rosmarino, pepe(se piace) e olio extra vergine a piacere.

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A noi è piaciuta.

ZUPPA DI COZZE

Ecco la nostra versione della zuppa di cozze.

A Napoli il giovedì santo è tradizione mangiare questo piatto. Certo, ve la posto di venerdì, ma d’altronde abbiamo mangiato panettoni fino a carnevale, vuoi vedere che non possiamo mangiare zuppa di cozze anche, chessò, a maggio?

Vi lascio solo le foto, un po’ perchè a Napoli ogni famiglia ha la propria ricetta, un po’ perchè io faccio le foto e mangio, ignoro le ricette! (La posteremo comunque quando Lucia avrà smesso di infornare pastiere)

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Buon appetito

Valentina